di Antonio Albanese
Il torneo di calcio aeroportuale era, a Ciampino, uno degli eventi più attesi. Noi avevamo uno "squadrone", con Ivaldi in porta, Gino Petrucci tornante, Totonno Toscano mezz’ala, Antonio Iannone centravanti di sfondamento (vista la mole) ed io ala destra. Il "mister" era l’atletico "Menna", giro vita da fare concorrenza ad Aldo Fabrizi.
A parte Totonno, che sopperiva con la sua "classe" (ndr: almeno così gli facevamo credere) alla carenza di "fiato" dovuta alla "stempiata" ormai galoppante, eravamo tutti atletici ed allenati venticinquenni, o "quasi", capaci di correre su e giù per il campo per tutti i 90 minuti. Il "quasi" era riferito all’unico "fuori quota" che, oltre ad abbassare drasticamente la media dell’età dei giocatori, abbassava anche la "media chilometrica di percorso" di squadra. Era il T.Col. Ancora, l’allora comandante dell’85° Gruppo, il quale, forte della sua predominante posizione gerarchica, "costringeva" il mister Menna a farlo giocare da titolare pur senza convocazione.
Arrivava sempre per ultimo negli spogliatoi, quando ormai tutti si erano convinti, e rallegrati, del fatto che non sarebbe venuto a giocare. A quel punto, io ed Antonio ci scambiavamo degli sguardi pieni di delusione, mentre Totonno lo accoglieva con battute dialettali ed espressioni "colorite" cercando in altro modo di dirgli "Ma che sì venuto affà??
La cosa drammatica, dal punto di vista del gioco, era la sua estrema staticità di gioco (in pratica, da fermo) per mancanza assoluta di allenamento. Nonostante questo, pretendeva di indossare la maglia numero 9 e si "imbufaliva" come un turco se tutte, ma tutte le palle, non fossero dirette verso di lui.
Il suo intimo sogno, immagino, era quello di essere il protagonista di una radiocronaca di Enrico Ameri come la seguente:
"Ivaldi rilancia il pallone dall’area di rigore ad Ancora che, sulla linea di centrocampo, stoppa di petto e passa la palla sulla destra a Toscano che, con un abile finta smarca il suo diretto avversario e gli restituisce il pallone. Ancora scatta dai 50 metri dritto verso la porta, dribbla uno, due, tre, quattro uomini, si trova davanti al portiere, lo fa "sedere" con un’abile finta e deposita il pallone sul fondo della rete per il 5 a zero del 15° Stormo. Sempre lui! Fantastico quinto gol di Gigi Ancora!!".
Quel giorno, la partita era quella più sentita: la rivalità fra il 15° ed il Telegruppo del Cap. Del Signore era storica. Si narrava che nel passato spesso gli incontri si fossero conclusi a botte da orbi da far impallidire anche il "Lo Bello" più smaliziato.
Nei giorni precedenti, la preparazione fisica ed atletica era stata particolarmente curata: addirittura il dietista della squadra, Mario Russo, era andato lui stesso a fare la spesa, risparmiando da tale compito, per sua estrema felicità, il "furiere" storico dell’85° Gruppo, Renato Scrimo, detto "’o piscitiello" . Il rombo e lo scorfano "all’acqua pazza" erano i suoi cavalli di battaglia ed era difficile dare delle spiegazioni alle persone che si trovavano di passaggio per il Gruppo, sul perché, in un hangar di manutenzione, anziché puzze ed oleazzi strani di olio, benzine, già alle 11 si respirassero profumi da ristorante di prima categoria. "La mensa è qui vicino " era la risposta usuale.
Quel giorno, a 10 minuti dalla fine, il risultato era di uno a zero per noi. Il gioco era, come da tradizione, spigoloso e nervoso: Del Signore e Iannone, amici nella vita ma acerrimi avversari nel gioco, se ne dicevano di tutti i colori, quando il familiare rumore di un HH cominciò a farsi sempre più vicino come se stesse per effettuare un basso passaggio sul campo sportivo. Ed in effetti, ai comandi c’ era Ettore Roda che, dopo una riattaccata per pista 13 si stava portanto in sottovento, "casualmente", a meno di 200 piedi proprio sopra in campo di calcio.
La sagoma bianca ed arancione , le flood-hover accese ed il carrello "giù" provocarono un attimo di "distrazione" da parte dei nostri difensori ed il centravanti del Telegruppo, approfittandone, riuscì a infilare l’incolpevole Ivaldi.
L’ilarità da parte degli avversari toccò il massimo: "Fatelo ripassare, fatelo ripassare!!" – gridavano a squarciagola tutti i giocatori ed i sostenitori del Telegruppo, mentre Ivaldi, imbufalito, gettava i guanti per terra e se la prendeva coi i nostri difensori.
La partita terminò 1-1 ma, al contrario di quanto si sarebbe potuto immaginare, tutti i giocatori uscirono dal campo sorridenti e senza alcun cenno di recriminazione.
Anche Iannone e Del Signore si accompagnavano a braccetto verso gli spogliatoi.
L’HH, con il suo sorvolo, aveva sì influenzato in senso negativo per noi il risultato della partita, ma ci aveva in realtà fatto raggiungere un altro risultato, ben più importante e vincente per tutti.
Come sempre.
Ed ancor oggi, ci penso.