10 Dicembre 2015, 95 anni di devozione alla Vergine di Loreto
Il 24 marzo 1920 con decreto pontificio, Papa Benedetto XV ha “dichiarato e costituito la Beatissima Maria Vergine, denominata di Loreto, principale Patrona presso Dio di tutti i viaggiatori in aereo.”
Nel mondo cattolico viene così sancito che la Madonna di Loreto è Patrona dei viaggiatori in aereo in senso generale, cioè senza distinzione di nazionalità e di categoria, civile o militare.
Ma la Vergine Lauretana è prima nei cuori degli aviatori Italiani già nel corso della Grande Guerra quando la 25ª Squadriglia dipinge sulla carlinga dei suoi aerei la Santa Casa; successivamente lo stesso Poeta Soldato, D’Annunzio, incarica l’artista Guido Marussig di trasferire la sua passione per il volo e le imprese aeree in una xilografia raffigurante la Casa della Madonna di Loreto “trasportata dagli angeli”.
Da allora fino ad oggi, passando anche per i ghiacci del Polo Nord dove una piccola statua della Madonna di Loreto portata dal generale Nobile nella trasvolata polare del 1928 e precipitata sul pack nella caduta dell’aeronave protesse i sopravvissuti della “Tenda Rossa”, gli Aviatori d’Italia si sono stretti alla Benedizione della Vergine Lauretana, invocandone la protezione.
“C’è un nesso chiarissimo tra l’iconografia della Santa Casa in volo verso l’Italia e la nostra attività nei cieli, si tratta di un’immagine a noi molto cara, un momento di raccoglimento ed allo stesso tempo un messaggio spirituale per tutti coloro che sono in servizio e non.
Lo spirito di tutti gli aviatori è simboleggiato dalla devozione per Maria di Loreto, la nostra Patrona.
GSA Giuseppe Bernardis (CSMA 2/2010-2/2013) il 10 Dicembre 2010 a S. Pietro in occasione dei 90 anni di devozione alla Madonna di Loreto.
Auguri a tutti
Sempre Assieme Rischiando
ovvero
“Una sorsconiungit”
Osserviamoci oggi riflessi nel nostro passato, attraverso la Ricognizione Marittima in azione.
Premessa. Il destino è veramente bizzarro: dopo oltre 70 anni dal compimento dei fatti di cui ci accingiamo a riferire, avvenuti in un 1942 ormai lontano, ha fatto riemergere in luoghi e modi sorprendentemente inaspettati, pagine di appunti e dati dimenticati contenenti le testimonianze di come i nostri antenati delle Squadriglie della Ricognizione Marittima[1] operavano e, ben più importante delle nude relazioni di guerra, di quali erano i sentimenti che sopra ogni situazione e difficoltà consentivano agli equipaggi di affrontare le pericolose incognite delle azioni di guerra, sovente drammaticamente sbilanciate a loro sfavore per la pochezza dei mezzi di cui disponevano. Trasudanti dello spirito sereno e solidale del cameratismo, l’equipaggio legato nella reciproca fiducia e nella condivisione del destino verso la meta comune e dell’ideale del Servizio alla Patria come motore delle azioni e dei comportamenti, quelle pagine, pur antiche, le scopriamo ancora attuali per la Gente del Soccorso nel terzo millennio perché pregne di sentimenti sempre vividi, trasmessi senza soluzione di continuità attraverso gli anni dai Reparti che, prima come Squadriglie RM e Soccorso, poi come Soccorso Aereo, hanno costruito la nostra Storia fino al 15° Stormo di oggi.
Leggiamo allora di quegli uomini e delle loro passioni, scoprendoci in loro e sentendo quelle passioni come le nostre; il loro scopo, la ricognizione per la difesa e la salvezza, come il nostro, il soccorso per la vita, medesime parole, azioni e sentimenti si plasmano su entrambi i ruoli. Le narrazione che proponiamo, per riconoscerci a fianco dei nostri avi, esce direttamente da quelle pagine.